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Come bloccare le ferite di guerra in pochi secondi

Quando delle pallottole o delle schegge colpiscono un soldato, gli standard di pronto soccorso prevedono una tecnica di tamponamento con garze per ferite profonde cinque centimetri. Se il sanguinamento non si ferma dopo tre minuti, la vecchia garza viene estratta e se ne utilizza una nuova.

Le emorragie si bloccano con Xstat

I medici dell’esercito stimano però che, durante le guerre in Afghanistan e in Iraq, le emorragie hanno provocato il decesso di circa il 90% dei feriti che con una cura migliore sarebbero sopravvissuti. Questo perchè i danni provocati dalle armi, qualsiasi esse siano, provocano ferite profonde che – sia internamente che a livello cutaneo – possono causare emorragie gravi che nella maggior parte dei casi si traducono nella morte dei soldati nel breve perioso. Per salvare più vite, un gruppo di veterani scienziati e ingegneri, conosciuto come RevMedx, ha creato un dispositivo lavabile chiamato XStat.

La siringa di policarbonato scivola in profondità nella ferita: facendo pressione sul pistone della siringa decine di spugne dalle dimensioni di una pillola si espandono bloccando l’emorragia e rilasciando un disinfettante per combattere eventuali infezioni. Attualmente, la squadra sta cercando l’approvazione della FDA e questo consentirebbe ai medici dell’esercito di aggiungere la XStat alla loro dotazione di primo soccorso. Ma il campo di battaglia non è l’unico posto dove il dispositivo potrebbe rivelarsi preziosa Anche le Forze dell’ordine e le ambulanze hanno dimostrato interesse verso questo dispositivo e. con l’aiuto dell’Oregon Health and Science University, la RevMedx ha anche sviluppando una versione per fermare le emorragie post-partum.

Xstat: l’evoluzione della garza

I medici dell’esercito devono trasportare la loro attrezzatura in battaglia, ma il peso massimo delle forniture si raggiunge rapidamente. La siringa Xstat da 70 g progettata per fermare le emorragie letali, risolverebbe il problema. Si tratta di una vera e propria rivoluzione sia in ambito scientifico che bellico. E’ sufficiente pensare, infatti, che la maggioranza dei caduti in guerra conoscono la propria fine proprio a causa della mancanza di tempo che i compagni subiscono per prestare loro soccorso.

Con una siringa del genere, invece, non solo i medici non devono trasportare pesanti materiali come la garza (che nelle confezioni belliche è voluminosa oltre che pesante) ma hanno la possibilità di salvare concretamente centinaia di vite umane che si spezzerebbero inevitabilmente a causa delle emorragie provocate dalle ferite di armi da fuoco. Se la siringa dovesse essere diffusa nelle guerre che attualmente si stanno combattendo nel mondo, i guadagni in termini di vite umane sarebbero davvero preziosi.

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