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Trasformare l’acqua salata in potabile con osmosi inversa

Cos’è l’osmosi inversa? A cosa serve e come funziona il processo dell’osmosi? L’osmosi inversa serve principalmente per ottenere un’acqua altamente purificata, ma vediamo meglio in cosa consiste e perché potrebbe essere usato in casa.

Osmosi inversa: che cos’è

L’osmosi inversa è un metodo di purificazione dell’acqua comune che sfrutta una membrana semipermeabile attraverso cui viene effettuata una sorta di filtrazione dell’acqua. Nel processo di osmosi, però, viene applicata una certa pressione per poter superare quella osmotica e proprio questo permette di ottenere acqua purificata. Tale processo serve per rimuovere tutte le molecole e gli ioni presenti nell’acqua di rubinetto utilizzando questa membrana semipermeabile attraverso la quale passa solo il solvente puro, mentre il soluto si raccoglie sulla membrana stessa.

La funzione della membrana, quindi, è quella di selezionare le molecole e gli ioni che possono essere filtrati: il solvente passa da una zona a bassa concentrazione di soluto a una ad alta concentrazione e il suo movimento tende a far diminuire l’energia libera del sistema che dà luogo a una pressione osmotica. Applicando una pressione esterna per invertire il flusso del solvente puro è possibile ottenere osmosi inversa.

Come funziona l’osmosi inversa?

In pratica c’è una bobina semipermeabile che separa i due liquidi dalle diverse concentrazioni di soluto, per cui il liquido tende a passare da una zona a bassa a un’altra ad alta concentrazione secondo un principio di equilibrio chimico. L’osmosi, in pratica, costringerebbe il solvente a passare da una regione all’altra attraverso una pressione maggiore di quella osmotica. In questo modo, per esempio, è possibile separare l’acqua di mare dal sale per renderla potabile in quanto l’acqua sotto pressione passa attraverso la membrana che ne permette la purificazione dell’acqua e diventa potabile.

La membrana usata per osmosi inversa viene prodotta per permettere il passaggio solo di determinate molecole, escludendo i soluti più grandi come gli ioni di sale. Esistono differenze importanti tra osmosi inversa e la filtrazione: quest’ultima, infatti, esclude le molecole a prescindere dai parametri operativi come la pressione e la concentrazione, mentre osmosi genera un meccanismo diffusivo tale che la separazione delle molecole e degli ioni più grandi dipende dalla concentrazione del soluto, dalla pressione e dalla velocità del flusso dell’acqua. Ecco perché osmosi inversa è il processo ottimale per purificare l’acqua di mare o salmastra. Se in passato tale processo avveniva solo in laboratorio, oggi è possibile usarlo per ottenere l’acqua potabile altamente purificata.

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