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Perché viaggiare con I seggiolini auto è più comodo

Sempre più spesso si ha l’esigenza di trasportare a bordo di un’auto un bebè eppure non tutti I genitori sanno come sistemare per bene il bimbo all’interno dell’abitacolo dell’auto affinché possa godersi il viaggio in tutta sicurezza. La risposta a questi dubbi la forniscono I seggiolini auto, che vanno scelti in modo che siano a norma di legge e che il bimbo possa sentirsi protetto.

Seggiolini auto: come sistemarli

Poter scarrozzare in auto il proprio bebè in tutta sicurezza, i genitori dovrebbero dotare la macchina di appositi seggioli auto adatti a trasportare il bimbo in auto in totale sicurezza. Un fattore da non sottovalutare, infatti, è proprio la grande sicurezza che dà sapere il bimbo ben protetto da eventuali sbalzi dell’auto o frenate brusche e tutto grazie all’aver sistemato in auto il seggiolino adatto. Far viaggiare un bimbo in auto infatti, è un’impresa impossibile: il bimbo non riesce a stare fermo perché vuole continuamente giocare e cerca sempre le attenzioni dei genitori, se poi non è nemmeno sistemato su un seggiolino i pericoli aumentano esponenzialmente.

Il rischio che il bebè possa essere sbalzato in avanti a causa di una frenata un po’ più violenta, di un improvviso slittamento dell’auto o a causa della cattiva pavimentazione stradale è sempre in agguato, per questo è importante far viaggiare i piccoli sicuri posizionandoli all’interno dei seggiolini auto gruppo 2 e 1. Il posto migliore dell’auto in cui sistemare il seggiolino è quello al centro dei sedili posteriori, perché così non solo si potrà avere accanto il piccolo ma lo si potrà rassicurare in ogni momento senza doversi per forza girare dietro e distrarsi dalla guida.

A ogni bimbo il suo seggiolino

Oggi esiste una vasta gamma di seggiolini auto tra cui i genitori possono scegliere quello più adatto al proprio bimbo in base alla sua età e al peso: esiste il cosiddetto Gruppo 0, ovvero i seggiolini adatti ai bebè fino ai nove mesi di vita, e si arriva fino al Gruppo 3, ovvero quei seggiolini auto che risultano invece più idonei per i bimbi dai sei ai dodici anni, dato che si tratta di un modello che serve essenzialmente per aumentare l’altezza del bambino così che possa indossare la normale cintura di sicurezza.

Per i bimbi fino ai quindici mesi d’età va scelto un seggiolino di Gruppo 0+, che è una sorta di lettino che protegge maggiormente la testa e le gambe del piccolo, mentre i bambini dai nove mesi di vita e fino ai cinque anni d’età troveranno più confortevoli i seggiolini del Gruppo 1, che devono essere fissati al sedile attraverso le cinture di sicurezza da far passare all’interno del seggiolino ben tese, così da scongiurare qualsiasi spostamento dello stesso.

Ai bimbi dai quattro ai sei anni sono dedicati i seggiolini del Gruppo 2, in quanto dotati di braccioli e di schienale per rialzare il bambino in modo che possa usare la cintura di sicurezza. Se il bambino ha dodici anni non avrà più bisogno di usare il seggiolino dato che sarà abbastanza grande da utilizzare le normali cinture di sicurezza, ma seppure dodicenne se dovesse essere di un’altezza inferiore al metro e mezzo continuerà a usare il seggiolino.

Le proprietà e le caratteristiche dell’Alga spirulina

L’alga spirulina, nota anche con il nome di arthrospira platensis, è un’alga molto piccola dal colore verde-azzurro che viene usata oggi per preparare diversi integratori naturali di uso erboristico. Grazie alle sue proprietà benefiche, l’alga spirulina è stata usata fin dall’antichità come rimedio medico per contrastare alcuni tipi di patologie.

Quali sono le proprietà dell’alga spirulina

Ben nota alle antiche popolazioni dei Tropici, l’alga spirulina oggi è conosciuta anche in occidente per i suoi effetti benefici sull’organismo legati all’elevato contenuto di principi nutritivi presenti nell’alga. La spirulina è un’alga di acqua dolce ricca di proteine e di un particolare tipo di calcio vegetale che sembrerebbe possedere proprietà antitumorali. Proprio grazie al suo alto contenuto di proteine, aminoacidi essenziali, minerali importanti come ferro, magnesio, potassio, selenio, calcio, vitamine B, A, C ed E, acidi grassi Omega 3 e Omega 6, la spirulina rappresenta un alimento completo e ben bilanciato.

La sua assunzione giova al nostro organismo per stabilizzare il colesterolo nel sangue a un livello normale, per migliorare le funzioni del sistema immunitario e per la formazione della guaine mieliniche che rivestono i nervi. Poiché naturalmente ricca di antiossidanti quali l’acido ascorbico o il beta-carotene, le proprietà di spirulina aiutano a combattere anche il rischio di sviluppo dei radicali liberi e, quindi, contribuisce a rallentare i processi d’invecchiamento dei tessuti: ecco il motivo per cui è particolarmente preferita nei trattamenti viso e anti-age, e perché è consigliata anche il suo effetto rassodante e tonificante sul corpo.

Come sfruttare le qualità benefiche dell’alga spirulina

Sulla pelle è particolarmente adatto l’uso di cosmetici a base di alga spirulina data la presenza di vitamina A che aiuta a normalizzare le funzioni delle ghiandole sebacee contrastando l’insorgere dell’acne, mentre la presenza delle vitamine del gruppo B contribuisce a stimolare il metabolismo della cute e la vitamina E dona morbidezza ed elasticità alla pelle. Oltre che come cosmetico, l’alga spirulina è particolarmente usata anche come base degli integratori alimentari usati prevalentemente dagli atleti, dagli sportivi e da chi preferisce evitare l’assunzione di multivitaminici sintetici a favore di integratori naturali.

Grazie al suo contenuto altamente proteico, l’alga spirulina è particolarmente indicata anche a chi non pratica sport, ai sedentari e, dato che è in grado di fornire un apporto di ben 65-70 grami di proteine per 100 grammi di alimento, la sua assunzione è particolarmente consigliata a chi ha deciso di seguire un’alimentazione vegetariana o vegana. L’alga spirulina, quindi, risulta di facile reperibilità sia in erboristeria che nei negozi di prodotti naturali e si può trovare sotto forma di compresse o di polvere ma anche di fiocchi, con cui poter condire diversi tipi di pietanze.

Bilancia pesapersone, croce e delizia degli italiani

Quando si seguono particolari regimi alimentari il medico raccomanda sempre di usare la bilancia pesapersone una volta alla settimana per riscontrare l’efficacia della dieta che si segue e per toccare con mano i risultati di tanta ‘agonia’. Il rapporto con la bilancia non è sempre buono per tutti, per questo alcuni cercano di farne a meno in casa, eppure la presenza di una bilancia pesapersone è fissa in ogni abitazione.

Quanti modelli di bilancia esistono?

Quando si è a dieta, ciò che il nutrizionista raccomanda, oltre a seguire per filo e per segno il programma alimentare, è quello di non pesarsi tutti i giorni sulla bilancia. Evitare di creare un rapporto conflittuale con la bilancia pesapersone è difficile se si è a stretto regime, per questo alcune persone preferiscono dimenticarsela durante la dieta oppure non averla proprio in casa per non finire demoralizzati dalla sua misurazione.

La bilancia, in realtà, può diventare un utile alleato sia che si debba scendere massa grassa che metter su massa magra: attraverso una bilancia pesapersone elettronica, per esempio, oggi è possibile conoscere immediatamente la composizione del proprio corpo in termini di massa magra e massa grassa e capire quanta acqua trattengono i tessuti. Nonostante il potenziale rapporto conflittuale, quindi, la bilancia rappresenta un valido alleato per la cura della propria salute, ma come scegliere la bilancia più adatta alle proprie esigenze? Oggi esiste una vasta gamma di bilance, da quelle classiche con l’ago a quelle più sofisticate con il display elettronico che possono essere collegate con lo smartphone o il tablet, per cui è preferibile essere preparati sull’argomento per effettuare la scelta più giusta.

Come scegliere la propria bilancia

Di sicuro una delle caratteristiche che non dovrebbe mai mancare in una bilancia pesapersone è la precisione, che diventa estrema in una bilancia elettrica che misura il peso fin nei grammi, sebbene molte sono le bilance elettriche non dimostrano un’altra qualità importante e che probabilmente compete un po’ più alle bilance meccaniche, ovvero la costanza della misurazione. In pratica una buona bilancia è anche quella che indica sempre la stessa misura quando non ci sono cambiamenti effettivi. Un problema, invece, che le bilance elettriche non hanno è quello della taratura, che in quelle meccaniche dev’essere nuovamente immessa dopo un certo numero di misurazioni, mentre nelle bilance elettriche e digitali resta invariata.

Come detto, diversi modelli di bilance elettroniche, oltre al peso corporeo, riescono a calcolare anche l’indice di massa corporea e la massa grassa presente nel corpo, inoltre permettono anche di calcolare il peso ideale di una persona se viene inserito il dato dell’altezza. Una bilancia pesapersone, quindi, può avere diversi impieghi rispetto alla semplice misurazione del peso corporeo e, se ben usata, può aiutare a seguire un regime alimentare corretto.

Il migliore amico dell’uomo è il tagliacapelli

Oggigiorno non sempre è possibile ritagliarsi il tempo di recarsi dal barbiere per tagliare i capelli, per questo si è diffusa sempre più l’abitudine del fai da te e di tagliarsi i capelli in casa usando un semplice tagliacapelli. Questo apparecchio, infatti, permette di risparmiare un sacco di tempo di attesa dal barbiere e di risolvere il problema del taglio in modo pratico e semplice.

Le funzioni di un tagliacapelli

Ogni giorno si è sempre di corsa e si trova sempre meno il tempo di potersi dedicare a se stessi: anche un semplice taglio di capelli diventa un momento che non ci si può sempre permettere sia per mancanza di tempo che di volontà di recarsi dal barbiere. Oggi per risparmiare tempo e fatica è possibile tagliarsi i capelli da sé semplicemente usando un pratico tagliacapelli. A usufruirne in modo decisamente maggiore sono gli uomini, dato che l’apparecchio permette di ottenere un taglio lineare in modo pratico e veloce e senza dover troppo stare attenti al modo in cui si tagliano i capelli, mentre le donne preferiscono sempre affidarsi alle mani esperte dei professionisti dell’hair style.

Il tagliacapelli, quindi, può rappresentare una valida soluzione alternativa alla snervante attesa che spesso si è costretti a sopportare dal barbiere, oltre a favorire un risparmio economico non indifferente. Un tempo la macchinetta tagliacapelli era prerogativa del solo barbiere che, in pochi minuti, riusciva a modellare il taglio come richiesto dal cliente, oggi invece è lo stesso cliente che può decidere da solo e in tutta libertà come modellare il proprio taglio, e più utilizza l’apparecchio più diventa bravo e pratico nel taglio.

Come scegliere il modello giusto

Oggi, però, esiste una vasta gamma di modelli diversi di tagliacapelli: da quelli che usano le lamelle d’acciaio, a quelli in ceramica o in titanio, dai modelli che presentano l’impugnatura ergonomica a quelli impermeabili o che hanno pettini di diverso spessore fino alle macchinette che vengono ricaricate tramite batterie o chiavetta Usb sono decisamente troppe le tipologie di tagliacapelli presenti sul mercato.

Ciascun modello di tagliacapelli, però, viene prodotto per soddisfare le esigenze di diversi target di pubblico tanto che anche i prezzi di ogni apparecchio variano notevolmente, per questo è bene capire il tipo di modello che potrebbe fare al proprio caso prima di effettuare una scelta definitiva. In pratica, la valutazione migliore per capire che tipo di tagliacapelli si cerca, è di prendere in considerazione tutte le opzioni possibili, come per esempio capire se farebbe comodo avere un tagliacapelli che è pure regolabarba, oppure se si ricerca un apparecchio potente o che presenta diverse funzioni, o anche se si desidera trovare un prodotto soddisfacente a poco prezzo.

WinPack in aiuto nel campo ospedaliero

La maggioranza delle tecnologie mediche è in grado davvero di misurare le funzioni corporee, ovvero di rilevare la frequenza cardiaca, il numero delle calorie che abbiamo introdotto o quante ne abbiamo bruciate, di stabilire quali muscoli sono stati attivati, il livello di liquidi nel nostro corpo, così come quello di stress momentaneo, non sono considerate prodotti biomedicali, ma di consumo e perciò non autorizzate a far parte del mondo sanitario.

WinPack: la rivoluzione tecnologica per gli ospedali

Eppure il successo dei device di consumo sta aumentando a tal punto da guidare il mercato sanitario globale negli investimenti: perchè i dati sensibili raccolti possono fornire un profilo sanitario dell’utente ed essere di supporto alla diagnosi per il medico. I consumatori finali stanno perciò svolgendo il ruolo di traghettatori, indirizzando le aziende consolidate o le start up sanitarie ad investire sempre più in apparecchiature rivoluzionarie per lo studio ed il controllo del paziente anche da remoto. Un esempio è WinPack, prodotto dalla società WinMedical, nata nel 2009, che si sta rivelando come un nuovo approccio al monitoraggio ospedaliero secondo il Remote Patient Monitoring, in grado di registrare 24 ore su 24, in tempo reale, i più importanti parametri fisiologici dei pazienti (pressione arteriosa, frequenza e funzionalità cardiaca, funzione respiratoria, temperatura).

I vantaggi di WinPack

Della grandezza di un blackbarry, è un apparecchio leggero e modulare che può essere composto a seconda delle esigenze della struttura che lo richiede. Ma quali sono i vantaggi? Certamente la riduzione dei costi per l’azienda ospedaliera grazie al fatto che il paziente può essere trasferito dai reparti di alta intensità di cura, come le terapie intensive, verso quelli a bassa intensità, come i reparti di medicina o di lungodegenza. In sostanza, risparmio e riorganizzazione e gestione del malato anche lontano dall’ospedale (con vantaggio anche per il paziente) riuscendo l’apparecchio ad inviare i dati dei parametri vitali al sistema di riferimento, che a sua volta viene costantemente controllato dai medici della struttura sanitaria dove era stato effettuato il ricovero. Si parla di un risparmio annuale di circa 60-65mila euro per l’Ente che decide di acquistarli. E funziona benissimo: sia per l’impegno degli operatori sanitari che per l’efficacia del dispositivo che avverte in maniera oggettiva, non allarmistica, la modificazione dei parametri in modo da consentire ai medici la valutazione del paziente e l’eventuale necessità di riospedalizzazione. Oggi l’apparecchio costa circa 4.500 euro e sta raggiungendo gli ospedali di tutto il mondo.

Che cos’è la telepresenza?

La telepresenza oggi è conosciuta soprattutto grazie alle macchine robotiche che vengono impiegate a scopi diversi.

Le macchine da telepresenza

Si tratta di macchine che hanno una base su ruote, con una struttura alta 1,30-1,50 m a seconda dei modelli e un monitor (o un tablet) posto in cima, oltre a una nutrita serie di sensori e a una telecamera incorporata.. Il robot di telepresenza è spostato a distanza, e consente a una persona in viaggio di muoversi, attraverso la macchina, dentro la propria casa o l’ufficio per controllare la situazione e parlare con parenti o colleghi. Chi lo comanda usa la videocamera e il microfono del proprio portatile, attraverso cui impartisce gli ordini al robot, per mostrare il viso e far sentire la propria voce. E’ una sorta di avatar. Robot di telepresenza sono usati già per l’assistenza agli anziani o da manager in viaggio, con costi da 1500 euro agli oltre 10.000 per i modelli ultra professionali.

Dove si testano le macchine della telepresenza?

Uno dei più importanti centri di sviluppo di sistemi di telepresenza al mondo si trova a Pisa, dove dal 1995 il comune si è accordato con la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa per fare di questo paese un laboratorio dove testare con i 5 mila abitanti i nuovi robot. Una popolazione con molti ultra60enni, che forniscono spunti all’istituto pisano per nuovi automi in grado di aiutarli nelle piccole faccende quotidiane. Uno dei progetti sviluppati a Pisa ha portato, nel 2010, a testare per due mesi delle macchine che facevano da spazzini, DustBot e DustCart. Basta dare una telefonata e la macchina si presenta sotto casa, raccoglie dalle persone la spazzatura e la porta a destinazione praticando correttamente la differenziata.

Partendo da questo concetto poi è stato concepita l’idea che le macchine potessero anche entrare nelle case. Così è nato il progetto Robot-Era che consiste nella presenza di tre automi, uno che si muove all’esterno, uno che fa da portiere del condominio, e uno che sta dentro casa a fianco delle persone. I tre sembrano degli innocui pupazzi, studiati per non creare apprensione negli utenti. Finanziato con 8,7 milioni di euro, di cui 6,4 della Commissione europea e il resto da partner privati, il progetto è una sorta di smartphone, cioè in grado di comunicarci e darci ogni tipo di informazione, ma anche muoversi e compiere azioni, grazie alla presenza delle braccia.

Al lavoro con i robot

Oggi una fabbrica non è più un insieme di macchine messe in sequenza per svolgere un lavoro, ma è un vero e proprio organismo robotico autosufficiente, che richiede anche un nuovo approccio nella progettazione.

I robot: i lavoratori del futuro

Perciò gli ingegneri industriali usano sofisticati software, in grado di modellare in 3D il futuro impianto e di animare i movimenti dei robot per verificare che non interferiscano tra loro, sfruttando al meglio tutti gli spazi e ottimizzando i tempi di lavorazione. Esistono esempi di isole di produzione attrezzate con 10-15 robot in grado di verniciare un’auto o di assemblarne gli interni in meno di un minuto. Rispetto alla velocità supersonica di questi impianti robotizzati, alcuni robot moderni come Baxter sono lenti e c’è chi dubita che robot del genere possano diffondersi nelle fabbriche di domani. E’ certo però che uomini e macchine lavoreranno sempre più vicini.

Frida e Dual-Arm: i robot umanoidi

Al Politecnico di Milano, insieme ad altre università e imprese, per esempio, è stato sviluppato un robot operaio umanoide di nome Frida. Tra i sistemi testati su Frida c’è un algoritmo in grado di interpretare le informazioni fornite dai sensori di movimento e da un sistema di visione artificiale che registra il passaggio di tutti gli addetti. L’algoritmo è in grado di costruirsi un’esperienza e, quindi, di prevedere gli spostamenti delle persone con alto grado di precisione. In questo modo Frida sa ciò che fanno le persone nelle sue vicinanze e ne prevede i movimenti, regolando, di conseguenza, i propri. Quando percepisce una persona, per esempio, Frida adotta movimenti modellati su quelli umani e rallenta la velocità. Così è più facile capire che cosa farà la macchina.

Frida ha anche un innovativo sistema di programmazione, per il quale non occorrono grandi conoscenze informatiche: le si può insegnare come eseguire un compito disegnando sul computer di bordo un diagramma di flusso, con i passi che la macchina deve compiere in sequenza o semplicemente dicendo al robot che cosa deve fare. Frida memorizza il movimento da compiere dopo una volta che l’ha eseguito. Ed è anche capace di correggersi per rendere più precisa l’esecuzione. Un passo ancora più avanti di Frida è il Dual-Arm Robot di Epson. Dotato di due braccia e di un sofisticato sistema di di visione questo robot è capace di evitare contatti pericolosi con gli uomini.

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