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WinPack in aiuto nel campo ospedaliero

La maggioranza delle tecnologie mediche è in grado davvero di misurare le funzioni corporee, ovvero di rilevare la frequenza cardiaca, il numero delle calorie che abbiamo introdotto o quante ne abbiamo bruciate, di stabilire quali muscoli sono stati attivati, il livello di liquidi nel nostro corpo, così come quello di stress momentaneo, non sono considerate prodotti biomedicali, ma di consumo e perciò non autorizzate a far parte del mondo sanitario.

WinPack: la rivoluzione tecnologica per gli ospedali

Eppure il successo dei device di consumo sta aumentando a tal punto da guidare il mercato sanitario globale negli investimenti: perchè i dati sensibili raccolti possono fornire un profilo sanitario dell’utente ed essere di supporto alla diagnosi per il medico. I consumatori finali stanno perciò svolgendo il ruolo di traghettatori, indirizzando le aziende consolidate o le start up sanitarie ad investire sempre più in apparecchiature rivoluzionarie per lo studio ed il controllo del paziente anche da remoto. Un esempio è WinPack, prodotto dalla società WinMedical, nata nel 2009, che si sta rivelando come un nuovo approccio al monitoraggio ospedaliero secondo il Remote Patient Monitoring, in grado di registrare 24 ore su 24, in tempo reale, i più importanti parametri fisiologici dei pazienti (pressione arteriosa, frequenza e funzionalità cardiaca, funzione respiratoria, temperatura).

I vantaggi di WinPack

Della grandezza di un blackbarry, è un apparecchio leggero e modulare che può essere composto a seconda delle esigenze della struttura che lo richiede. Ma quali sono i vantaggi? Certamente la riduzione dei costi per l’azienda ospedaliera grazie al fatto che il paziente può essere trasferito dai reparti di alta intensità di cura, come le terapie intensive, verso quelli a bassa intensità, come i reparti di medicina o di lungodegenza. In sostanza, risparmio e riorganizzazione e gestione del malato anche lontano dall’ospedale (con vantaggio anche per il paziente) riuscendo l’apparecchio ad inviare i dati dei parametri vitali al sistema di riferimento, che a sua volta viene costantemente controllato dai medici della struttura sanitaria dove era stato effettuato il ricovero. Si parla di un risparmio annuale di circa 60-65mila euro per l’Ente che decide di acquistarli. E funziona benissimo: sia per l’impegno degli operatori sanitari che per l’efficacia del dispositivo che avverte in maniera oggettiva, non allarmistica, la modificazione dei parametri in modo da consentire ai medici la valutazione del paziente e l’eventuale necessità di riospedalizzazione. Oggi l’apparecchio costa circa 4.500 euro e sta raggiungendo gli ospedali di tutto il mondo.

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